La storia raccontata in un murales.

Entrando nella Valle di Primiero ad un certo punto la valle si allarga con una magnifica visione delle Dolomiti. Qui sorge, sulla destra del torrente Cismon, il paese di Imèr.

Da qui inizia l’opera dell’artista Andrea Dros Canò. 

Dros ha voluto esprimere in una chiave geometrica, le rappresentazioni che contraddistinguono fortemente la cittadina di Imèr.

« L’arte è storia, cultura del passato e del presente » come spiega l’artista « Per questo insieme al comune di Imèr abbiamo scelto la scuola di infanzia, per insegnare ai più piccoli attraverso il colore e la creatività, i frutti del luogo dove viviamo ».

Il legno, l’acqua, le montagne e la roccia.

Dall’ammonite (fossile presente nella valle) al fiore della genziana e quello delle stelle alpine.

Ma anche boschi, il monte Pavione e lo stendardo di Imèr con la lontra e il suo cucciolo, un richiamo della scuola infantile.

Poi c’è una bambina che disegna.

« Disegna come fanno i bambini in uno dei riquadri, e rappresenta ciò che per lei è Imèr. Sorretta e aiutata dai libri, come a significare che l’arte già dai più piccoli debba essere supportata dallo studio. In quanto siamo responsabili della loro creatività e il loro modo di esprimersi attraverso il colore ».

Per l’appunto il bambino che sorregge un fiore di stella alpina, vede nascere una farfalla senza colore , che in alcuni passaggi si trasforma in un esplosione di elementi cromatici.